martedì 24 novembre 2009

Filo-Qualcosa. Puntata Pilota





Martin naque nel 1889. Suo padre, mastro bottaio e sacrestano di Messkirch, lo educò secondo valori cattolici e conservatori. In veste di figlio o di chierichetto, frequentò quotidianamente la chiesa e nel solaio di essa si consumò fra vecchi libri.


Hanna naque nel 1906. Suo padre, ingegnere di Hannover, si ammalò di sifilide e costrinse Marta Arendet e sua figlia all’emarginazione sociale. Suo nonno, benestante, la educò secondo valori ebraici e liberali. Studentessa d’eccellenza, si distinse per il suo amore per la filosofia greca, ma venne espulsa per essersi scagliata contro la pedante educazione scolastica.




Martin fù un uomo introverso, un metro e sessantatrè di statura, magro e sportivo. L’abbigliamento eclettico simile ai costumi popolari di Baviera, costituito da calzoni affusolati alla cavallerizza e un lungo soprabito, venne definito dai suoi studenti “ IL VESTITO ESISTENZIALE”.


Hanna fù una ragazza giovane, affamata di sapere, slanciata ed affascinante. Vorticando all’interno di quel vento di ribellioni che si scagliò contro la vita accademica, era molto esigente ( “ Chi studiava filosofia non lo faceva per guadagnarsi da vivere, ANZI ERA UN VERO E E PROPRIO MORTO DI FAME (A.H.)”).



Le voci correvano, accompagnate da quel vento.

Si narrò del “ Piccolo mago di Messkirch (K.L) ”. Di quell’uomo che entrando in aula, non degnava nemmeno di un’occhiata i presenti, cominciava a parlare a bassa voce guardando fuori dalla finestra; parole che nessuno riusciva ad ascoltare. Forse solo un modo per ottenere il massimo della concentrazione. IL MAESTRO CHE INSEGNAVA A PENSARE.

( fonte : Hanna Arendt e Martin Heidegger, Storia di un amore, Antonia Grunenberg, Loganesi)

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